mercoledì 13 gennaio 2010

John Porcellino





Spedito direttamente dalle sue mani incapaci di disegnare ma pronte a registrare sensazioni, è li sul mio letto, un volumazzo cartonato di 300 pagine, firmato di fresco.
Vent'anni di auto produzione, inesorabile e rocambolesca, capace di ritagliarsi la sua nicchia di pubblico.
E' un po un caso quello di Porcellino, forse vero padre di molti giovani autori americani che sono in giro ultimamente, Jeffrey Brown su tutti.
Il libro è un'antologia, un best of e l'impatto con le prime (illeggibili) storie farebbe desistere chiunque, però poi si decolla ed è un bel viaggiare.
Sono cose molto personali, sogni, visioni, viaggi e problemi.
Siccome sono pigro e lo spazio bianco mi da una mano è meglio che leggiate qua:
-raccontare la semplicità
-perfetto esempio di indipendenza

1 commento:

Salvatore Giommarresi ha detto...

si ma mostraci qualche storia iniziale e anche le ultime se puoi :)