martedì 16 dicembre 2008

JEAN VAN HAMME-FRANCIS VALLES - I MAESTRI DELL'ORZO

Magistrale racconto scaturito dalla penna di Van Hamme, già famoso per opere come XIII e Thorgal, e illustrato da Valles, i Maestri Dell'Orzo è da considerarsi un caposaldo del fumetto.
L'opera, divisa in sette capitoli, narra le vicende della famiglia di birrai Steenfort-Texel attraverso le varie generazioni. Questo metodo di scrittura è certamente inusuale e forse mai usato prima nel campo del fumetto, se non per flashback e archi narrativi a se stanti.
La stesura del racconto e il controllo del tempo attraverso la storia sono i punti cardine del testo che grazie ad una narrazione serrata riesce a contestualizzare i personaggi, i momenti storici e i fatti in maniera cosi incisiva che il lettore può leggere una saga che narra cento anni in un colpo solo e senza problemi.
Le costruzioni narrative si risolvono in tre, quattro pagine per poi ricominciare in maniera ciclica fino ad arrivare alla fine, spesso con colpi di scena, a volte anche scontati, ma sorprendenti per come ci si arriva.
Il lavoro di Van Hamme non è dare un fine alla vicenda, ma consiste nel come arrivarci e lui in questo è un maestro.
I disegni di Valles sono cosi puliti e precisi che chiamarli funzionali alla storia equivarebbe a sminuirli; il suo lavoro è dettato dallo spiegare gli avvenimenti in maniera semplice ed efficace, senza perdersi in fronzoli o sfumature che sarebbero solo un di più.
Da questo fumetto è stato tratto un romanzo e un adattamento televisivo, e in più gli autori hanno pubblicato un ottavo libro contenente storie brevi, ma non indispensabile per comprendere la storia.
In Italia il fumetto è stato pubblicato dall'Eura in sette volumi cartonati, ma anche in un'edizione completa e meno costosa negli allegati dei classici di repubblica, che io consiglio.

Jean Van Hamme - Francis Vallés
I Maestri Dell'Orzo
Brossura, 368 pag. a colori
6,90 euro
I classici del fumetto di Repubblica - serie oro numero 45

venerdì 12 dicembre 2008

CHARLES BURNS - BLACK HOLE

Quello di Burns è un bianco e nero forte e deciso che non lascia niente al caso, ma che è messo li per sottolineare la crudezza del suo racconto.
Una storia già passata sotto il marchio di "capolavoro", un'opera che lo ha messo sotto torchio per dieci anni, un calvario editoriale ostinato, una pubblicazione edificante per l'autore.
Le tematiche sono molteplici, ma il piano di lettura può essere relativamente semplice: la Seattle degli anni settanta; un gruppo di giovani studenti; una malattia improvvisa legata ai rapporti sessuali (paragonabile all'aids); le relazioni sentimentali; l'emancipazione; la libertà.
Questi sono alcuni dei punti cardine su cui Burns pone le basi del suo fumetto.
Il resto è un malsano viaggio mentale fatto di immagini che fuoriescono dal cervello dell'autore.
Non saprei quanto di autobiografico possa esserci in questo racconto, comunque molti aneddoti (dai rapporti sessuali all'assunzione di droga o semplicemente dai luoghi della storia alla mentalità dell'epoca) devono essere stati vissuti in prima persona, perché è tutto troppo ben descritto e ben raccontato. Insomma c'à del vero in tutto questo, c'è dell'orrore e dell'oppressione fra le pagine del libro, c'è almeno qualche sensazione che ognuno di noi ha provato in vita sua almeno una volta.
Il piano narrativo dell'opera è clamorosamente ben congegnato e Burns va avanti e indietro nel tempo, gioca con i disegni, li propone e ripropone come un mantra, certe tavole sono addirittura ipnotiche.
Un libro che va letto e che alla fine vi farà pensare: "...in fondo anche io sono un po cosi".

Charles Burns
Black Hole
Brossura, 368 pag. in b/n
19 euro
Coconino Press